La vinificazione del vino rosato

VINIFICAZIONE IN ROSÉ: IL PROCEDIMENTO CHE PERMETTE LA PRODUZIONE DEL VINO ROSATO
VINO BIOLOGICO ROSÉ MARCHE

I vini rosati della Cantina Bruscia sono ricavati dalle uve a bacca rossa mediante tecniche apposite con l’obiettivo di produrre un vino rosé di ottima qualità, particolarmente apprezzato dai clienti italiani ed esteri. Dopo aver sottoposto a soffice pigiatura le uve rosse, il mosto che ne deriva non viene separato dalle bucce, che cominciano così la macerazione. Come il colore dei vini rossi, il tono rosato è dato dal macero delle bucce nel mosto per un periodo che va da un minimo di alcune ore ad un massimo di due giorni. La durata del tempo di macerazione dipende in sostanza dalla capacità colorante dell’uva e dal tipo di vino rosato che si intende produrre. Durante questa fase delicata è importante evitare l’inizio della fermentazione, il mosto viene quindi solfitato e la temperatura è mantenuta bassa.

Al termine della macerazione, il mosto viene separato dalle bucce e quindi il processo di produzione continua precisamente come per la formazione dei vini bianchi. La lavorazione del vino biologico rosé Marche deve essere rapida e la macerazione delle bucce è solitamente di poche ore, il tempo utile per terminare le fasi di pigiatura e pressatura. Le vinacce, una volta raggiunta la colorazione rosé, vengono rimosse durante la svinatura e il mosto inizia la fermentazione senza la presenza delle bucce, proprio come avviene per la fermentazione del vino bianco.

In fase di fermentazione è bene evitare l’insorgere di riduzioni, è indispensabile quindi curare l’alimentazione azotata dei lieviti e rimettere in sospensione le fecce fini quotidianamente.Viene inoltre sconsigliato di eseguire la fermentazione malolattica sui rosati, al fine di evitare perdite di freschezza e di aromi fruttati. I vini rosati sono fermentati nel tino inerte in acciaio inox termocontrollato e al termine di questa operazione, essi vengono stabilizzati, filtrati e quindi imbottigliati.

Essendo il colore dei rosati molto sensibile alle ossidazioni, risulta necessario evitare il contatto con l’ossigeno a fermentazione alcolica terminata, inertizzando tubature e vasche con azoto. E’ sempre importante controllare la stabilità proteica di questa tipologia di vini, per verificare se è necessaria l’aggiunta di bentonite.

Per la tendenza a perdere rapidamente acidità nel tempo e per il basso contenuto di polifenoli, solitamente nei vini rosati non si pratica l’affinamento in bottiglia.

Si consiglia infine di consumare questi pregiati vini il prima possibile, preferibilmente entro due anni dalla vendemmia, in quanto con il tempo le proprie qualità di freschezza aromatica e gustativa possono diminuire. Il vino biologico rosé Marche si abbina egregiamente con ogni tipo di piatto e viene consumato soprattutto in estate, perché può essere servito freddo come i bianchi, di cui ha la particolare acidità, ma può anche presentare le caratteristiche organolettiche di alcuni rossi più strutturati.”

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