Bianchello d’Autore: la riscoperta del vino marchigiano più antico
Il Bianchello del Metauro Doc festeggia 50 anni dalla denominazione con una serie di presentazioni e degustazioni che attraverseranno buona parte dello Stivale nei prossimi mesi.
Ottenuto da uve Bianchello (Biancame) almeno per il 95% e Malvasia bianca fino ad un massimo del 5%, il Bianchello del Metauro è stata la prima denominazione ad essere riconosciuta nella provincia di Pesaro-Urbino e tra le prime della regione Marche nel 1969.
Di questo vitigno autoctono delle Marche però si hanno tracce lontanissime che arrivano a 2226 anni fa, quando Tacitone diede notizia in uno scritto che narrava della vittoria dei Romani sui Cartaginesi: secondo quanto riportato da Tacito, durante la Battaglia del Metauro del 207 a. C. il Bianchello fu inconsapevole alleato dei Romani perché, inebriando i Cartaginesi, li indebolì consentendo ai Romani di avere la meglio sul campo di scontro.
Questo è quanto sappiamo del Bianchello nella storia, ma oggi questa Doc, la cui produzione è compresa nel territorio che va dalla costa pesarese all’ entroterra urbinate, torna sul mercato con un progetto attuale, che parla direttamente ai consumatori.
Il progetto è stato reso possibile grazie a nove produttori che fin dal 2017 si sono uniti per promuovere la Doc “Bianchello del Metauro” con il sostegno di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini): Bruscia, Cignano, Claudio Morelli, Il Conventino di Monteciccardo, Di Sante, Fiorini, Mariotti Cesare, Terracruda, Fattoria Villa Ligi. Le aziende, alcune delle quali giunte alla terza generazione, seguono l’intero processo produttivo dalla vendemmia alla promozione e si sono poste l’obiettivo di restituire valore a un vino autentico e dai grandi sapori che trova espressione in quattro tipologie: “spumante”, “tradizionale”, “superiore” e “passito”.
Seppure il legame con il territorio metta un limite alla produzione, le nove cantine producono circa 6mila ettolitri e 400.000 bottiglie l’anno di Bianchello del Metauro DOC: di queste, il 60% di produzione è destinato al mercato locale, il 20% al nazionale e il 20% all’estero; proprio l’ export sta segnando buoni segnali di crescita, tanto che i dati del 2018 segnano il +10%.
La promozione si presenta con un ricco calendario di appuntamenti che si snoderanno da nord a sud toccando le principali città italiane – Milano, Bologna, Roma, Verona – con eventi esclusivi in cui i produttori coinvolgeranno giornalisti, sommelier, ristoratori, esperti del settore, invitati a conoscere i sapori, il passato e il futuro della doc autoctona. Anche le fiere saranno traino per il coinvolgimento del pubblico: oltre alla presenza al recente Vinitaly, in estate la Doc sarà protagonista del “Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce”, il 4-7 luglio a Fano, durante il quale sono previsti importanti abbinamenti con le ricette proposte dai migliori chef che parteciperanno alla kermesse; infine, fra ottobre e novembre, “i nove del Bianchello” presenzieranno anche durante la 54^ “Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna” (27 ottobre -1, 2, 3, 9, 10 novembre, Acqualagna PU).
Gli appuntamenti saranno occasione per far conoscere anche altri prodotti tipici marchigiani: la Casciotta d’Urbino DOP, primo prodotto caseario ad aver conquistato la certificazione DOP, i salumi della tradizione marchigiana della cooperativa Bovinmarche che conta ben 500 soci e il Formaggio di Fossa di Sogliano Dop, prodotto tipico della vallata del Rubicone e del Marecchia.
A far compagnia alle degustazioni in calice, infatti, ci saranno anche le degustazioni “a vassoio” per una promozione del territorio completa.
Tutte le attività dell’ iniziativa “Bianchello d’ autore” e il focus sulle cantine aderenti sono consultabili sul sito: www.bianchellodautore.com
di Manuela Di Luccio